sabato 29 aprile 2017

Belfagor ovvero Il Fantasma del Louvre - riprese

Alcuni tra i luoghi più suggestivi dove furono girati gli esterni dello sceneggiato Belfagor sono; il Castello di Médan presso Maison Maurice (rifugio del perfido Boris Williams), si vede bene verso la fine dell'ultimo episodio, quando Luciana Borel esce con l'auto di Wiliams per dirigersi dal commissario Menardier...




La villa storica situata a Le Vésinet (casa della anziana Lady Hodwin / Ledi gramofono), si vede bene nell'ultima scena, quando André e Colette escono dalla casa di Lady Hodwin dopo aver assistito alla lettura del testamento.




Nel finale inoltre André e Colette passeggiano vicino al Lago di di Crossy, situato dietro la villa, poi poco prima della sigla finale si vede un carro passare e allontanarsi lungo la stradina situata lungo la riva.







venerdì 28 aprile 2017

I luoghi delle riprese dello sceneggiato Belfagor il Fantasma del Louvre






La maggior parte delle riprese dello sceneggiato Belfagor, il Fantasma del Louvre, sono state effettuate negli Studios dI Saint-Maurice, gli esterni della casa di Lady Hodwin sono stati girati presso una villa al numero 28 b, Avvenue George Clemenceau, Le Vésinet vicino al lago Crossy.






Il rifugio di Boris Williams, dove è stato creato Belfagor, è il Castello di Medan (vedi piantina).

Belfagor il fansma del Louvre, personaggi


André Bellegarde 




André Bellegarde è il personaggio principale (assieme a Colette e Luciana Borel),  è uno studente di fisica rimasto colpito dai discorsi di un vecchio rigattiere, si intrufola all'interno del museo con la speranza di vedere il fantasma, resterà invischiato nelle indagini...  



Inoltre sarà l'oggetto dell'attenzioni sentimentali di due donne Colette (figlia del commissario Menardier) e dell'ambigua  Luciana Borel.



Colette Menardier




Colette Menardier è la figlia del commissario, aiuta André nella soluzione del mistero, si innamorata del giovane ma dovrà vedersela con la concorrenza dell'affascinante Luciana Borel.


Il commissario Menardier




Il commissarrio Menardier è un poliziotto di vecchio stampo, che procede senza tentennamenti nelle indagini per la soluzione del caso del fantasma del Louvre, Belfagor.
Non si ferma difronte a nulla, nemmeno alle minacce fatte alla figlia.



Luciana Borel




Luciana Borel è una donna misteriosa e ambigua, s'innamora del giovane Bellegarde ma la sua conoscenza con Boris Williams (innamorato di lei), finirà per metterla nei guai...



Boris Williams




Boris Williams è uno strano individuo senza scrupoli dedito all'occultismo, è innamorato dall'amica Luciana il quale non lo contraccambia.  


Lady Hodwin



Lady Hodwin è un'anziana aristocratica, soprannominata Lady Grammofono per il suo passato di cantante affermata, sostiene di essere la protettrice di Belfagor,  cerca di dissuadere Menardier ad abbandonare le indagini anche con  l'uso di esplicite minacce.


Guatrais




Guatrais è uno dei guardiani del museo, vede per primo il fantasma ma non viene creduto dato il suo vizio di bere.

giovedì 27 aprile 2017

BELFAGOR 1965 versione film

Molti over 40 si ricorderanno sicuramente il mitico Belfagor ovvero il  Fantasma del Louvre andato in onda sulla Rai nel 1966, divenne in poco tempo il terrore di tutti i bambini di quell'epoca (anni '60 e '70). 

Certo, erano altri tempi... per chi come me è capitato di rivederlo dopo tanti anni viene da chiedersi come mai ci facesse così tanta paura, ma quei tempi ci si spaventava con molto meno rispetto ad oggi, basti pensare al mitico Frankenstein interpretato da Boris Karloff...





oppure al Dracula interpretato da Bela Logosi, tutti mostri che tormentavano le notti di noi bambini di all'ora, ma che ora non spaventano più nessuno.





Riflettendo su Belfagor, però c'è da considerare che era uno sceneggiato e come tutti gli sceneggiati di quel periodo, i tempi e i dialoghi a tratti erano particolarmente lenti e noiosi. Fermo restando che la versione originale è sacra, vi propongo questa versione dello sceneggiato appositamente accorciata e insonorizzata con qualche effetto speciale, il risultato è un film più scorrevole e piacevole.
           

                                                                                      1° tempo





                                                       


BELFAGOR, il demone (TRAMA)

                        BELFAGOR, il demone  (trama ultima versione)


Parigi  1890, un guardiano sta effettuando il suo giro di controllo all’interno del Museo del Louvre, ad un tratto sente dei strani rumori provenire da una delle sale, con circospezione si reca all’interno e vede una sagoma spostarsi nei pressi di una divinità egizia, si avvicina alla statua per controllare da vicino, all’improvviso  ode una specie di grugnito provenire alle sue spalle, l’uomo si gira di scatto... Il suo sguardo  è terrorizzato da quello che i suoi occhi vedono...


Ad un tratto il suo volto e tutto il resto del suo corpo si mummificano in un istante. Il suo cadavere viene scoperto la mattina seguente da un’altro guardiano, del caso se ne occupa il commissario Menardier, il quale decide di imporre al direttore del museo ed ai guardiani la massima segretezza su quanto accaduto “ finché non capiamo chi o che cosa lo abbia ridotto così  è meglio  non avere  stampa e curiosi  tra i piedi” ribadisce deciso. 


Gautrais, uno dei guardiani purtroppo ha il vizietto di bere, mentre sorseggia l’ultimo bicchierino in una locanda non lontano dal museo, leggermente brillo  incomincia a sborbottare  alcune frasi riguardanti un fantasma presente  all’interno del Louvre,  ciò finisce  per attirare  l’attenzione di un giovane ricercatore universitario, André Bellegarde;  questi  gli si avvicina e con la scusa di offrigli da bere lo incalza con  alcune domande, “certo al guardiano Samuel il fantasma gli ha strappato l’anima, io ho visto com’è stato ridotto… povero amico mio che fine ha fatto” ,  “di quale fantasma  stai parlando” insiste il giovane ricercatore, “si… il fantasma del Louvre” , tutto ad un tratto l’uomo si ricorda di quanto ordinato dal commissario Menardier  e si zittisce “sto parlando troppo, è meglio che me ne vado a casa”, ma una mano femminile gli porge davanti allo sguardo l’ennesimo bicchierino “questo tuo racconto interessa pure a me”, lei è Colette Bertrand, una giovane giornalista alla ricerca del grande scoop che dia il grande slancio alla sua carriera, l’uomo sussurra “io quel demonio  l’ho visto tempo fa da lontano, ma non l’ho detto a nessuno, tanto al Louvre tutti dicono che sono un ubriacone… nessuno mi avrebbe creduto”,   piano piano l’uomo rivela  altri dettagli, poi se ne va.

I due giovani  rimangono a parlare per un po’… poi Colette chiede  “che ne pensi”, “credo si sia inventato tutto” risponde il ragazzo,  chiede ancora lei “anche la storia del  guardiano trovato ammazzato?”  “certo, si sarebbe saputo” risponde lui, Colette  lo guarda un po’ insospettita “già, deve essere per forza come dici tu”, André saluta la ragazza “devo andare, domani mi devo alzare presto, magari ci si rivede da qualche parte” “certo” risponde lei.

La sera del giorno seguente  Il giovane Bellegarde  poco prima della chiusura si reca al museo, furbo e astuto trova il modo di nascondersi all’interno, vuole verificare di persona se per davvero all’interno del Louvre stia accadendo qualcosa di strano, la notte sembra trascorrere tranquilla… ad un certo punto però si  incominciano a udire strani rumori provenire da vari punti del museo, come se qualcosa o qualcuno si spostasse  rapidamente da un punto all’altro, il giovane è in apprensione, cerca di capirci qualcosa, ad un tratto  nel buio  qualcuno gli afferra un braccio, emette un’urlo semi strozzato di paura, fortunatamente non si tratta di un fantasma  ma di Colette  la quale lo ha seguito di nascosto “sei impazzita, mi vuoi far fare un infarto!” esclama particolarmente stizzito André, ne esce un breve diverbio tra i due interrotto solamente da altri  rumori inquietanti, i due si dividono…  in  un’atmosfera  molto inquietante  Colette si addentra in una grande sala, effettua ancora alcuni passi e si imbatte nel cadavere di un’altro guardiano mummificato,  la ragazza impressionata chiama ripetutamente BellegardeMentre sta osservando,  sente lo strano grugnito provenire da dietro, la ragazza si gira di scatto, i suoi occhi   vedono qualcosa di orribile avventarsi su di lei,  alza  le mani in un gesto istintivo di protezione  e grida...


André  corre in suo soccorso, scatta l’allarme del museo e si accendono le luci, arrivano correndo  altri guardiani  e compare pure  il commissario Manardier  anche  lui nascosto all’interno del Louvre alla ricerca di indizi  utili alla soluzione  del mistero. Colette fortunatamente è ancora viva, ma  ha gli occhi sbarrati nel vuoto,  sembra essere in una strana forma di ipnosi, ad un tratto dalla sua bocca con una voce particolarmente inquietante escono alcune parole apparentemente senza  alcun senso poi si addormenta, dopo un po’  rinviene  ma non ricorda le parole pronunciate ne di preciso da cosa sia stata aggredita.

Menardier dopo aver rimproverato il due giovani per il rischio corso, li invita a non intrufolarsi più all’interno del museo e di non parlare con nessuno di quanto accaduto,  Colette però minaccia  di rivelare al giornale dove lavora quel che sta accadendo  nel Louvre, ne scaturisce una specie di tregua, i due giovani vengono autorizzati ad indagare a loro rischio e pericolo con l’obbligo di riferire al commissario qualsiasi scoperta dovessero effettuare. 

Bellegarde è rimasto colpito dalle parole apparentemente senza senso  pronunciate da Colette  dopo l’aggressione, assieme alla giornalista decide di andare a trovare il suo amico Crovie Desroches ,  un anziano  professore universitario, esperto archeologo e conoscitore di lingue antiche. L‘abitazione del professore (situata in una località poco lontano da Parigi), sembra un vero e proprio museo, egli si muove lentamente tra una miriade di vecchi oggetti antichi rinvenuti in chissà quali luoghi lontani, probabile bottino delle sue numerose ricerche archeologiche, la sua biblioteca è ricca di volumi di ogni genere “libri antichi e testi sacri scritti in varie lingue, raccolti in ogni parte del mondo” afferma il vecchio professore con una certa soddisfazione.

Crovie va avanti per circa un’ora a parlare ed a raccontare delle sue numerose ricerche archeologiche, poi i due giovani  riferiscono quanto accaduto all’interno del Louvre, Bellegarde ripete le parole pronunciate da Colette la notte dell’aggressione, “è un linguaggio di origini egiziane  usato nell’antichità durante alcuni riti satanici” ribadisce con sicurezza il professore,  per poter  tradurre tutte le parole però  si deve trovare la chiave “ io sono troppo vecchio e stanco per farlo, ma  mia nipote  Denise  è  in grado di farlo”,  la ragazza  abita con il nonno ed è  anche lei appassionata  di archeologia e lingue antiche. 

Dopo una accurata  ricerca, Denise  è in grado di rivelare la traduzione delle parole  pronunciate da Colette dopo l’aggressione  “ è una lingua che risale dall’antico Egitto, kraam  darà potere a Belfagor , questa è la traduzione  delle parole pronunciate dalla ragazza in stato di ipnosi”,  “cos’è  Kraam e chi è Belfagor” chiede incuriosito André, risponde DeniseBelfagor è una divinità pagana venerata nell’antichità da alcune popolazioni semite del Medio Oriente”  poi la ragazza continua “dalla chiesa cattolica è sempre stato considerato un demone…  uno dei sette principi dell’inferno le sue origini risalgono alla notte dei tempi, Kraam è il nome di un potente sacerdote con poteri sopra naturali esistito molti secoli fa, una specie di stregone

Tra le sue  braccia, Denise tiene un antico volume  consumato dal tempo rinvenuto nella fornitissima biblioteca del nonno “in questo vecchio libro si parla di una antica setta chiamata Rosa Croce esistita intorno all’anno 1000 adoratrice del demone  chiamato Belfagor… erano dei sacerdoti dediti all’adulazione del demonio  mediate riti tramandati dall’antico Egitto, tali riti prevedevano sacrifici umani di una crudeltà inaudita”, continua la ragazza “ Kraam era il sacerdote più importante, attraverso di lui Belfagor si manifestava possedendo il suo corpo, durante la lettura di un antico papiro che avrebbe dato pieno potere al  demone in questa terra, furono scoperti e uccisi da dei Cavaliere Crociati inviati di nascosto dalla Santa Chiesa, Kraam capo della setta, subì il rito antico  shoarak, gli furono strappati e bruciati, occhi e cuore, poi il suo corpo fu gettato in una tomba e ricoperto di croci… successivamente altri seguaci della Setta Rosa Croce, lo disepellirono e lo nascosero in un luogo segreto… perché una leggenda narra che sarebbe ritornato dall’inferno per  vendicarsi, qui finisce il racconto”.

Colette impressionata  chiede “è possibile esistano ancora seguaci di questa setta?” “certamente” risponde Crovie presente anche lui nella stanza, poi continua “alcune sette si tramandano i loro segreti di secolo in secolo, ma dovete  stare attenti le sette sono composte da persone senza scrupoli, persone disposte  a tutto pur di difendere il loro segreto”, Denise si mette a riflettere per alcuni secondi poi esclama “questa faccenda del Louvre mi incuriosisce , credo che verrò con voi qualche giorno a Parigi”.

La notte del giorno dopo, durante il suo giro di controllo  all’interno del museo,  Gautrais  nota qualcosa di strano… l’antico Sarcofago di Ramses III,  si alza di pochi centimetri dal pavimento , poi incomincia a girare svelando un passaggio segreto, l’uomo decide di avvicinarsi per controllare cosa stia accadendo, si accorge che sotto al sepolcro nascosta c’è una lunga scalinata che porta probabilmente nei sotterranei sconosciuti del museo, scende qualche scalino poi si ferma, uno strano rumore lo fa spaventare, l’uomo torna indietro e si nasconde dietro ad una statua, il suo sguardo si pietrifica quando vede un’enorme sagoma nera uscire dal  passaggio segreto, essa si sposta velocemente all’interno del museo da un punto all’altro come se  stesse cercando qualcosa, emana il solito strano verso inquietante (un grugnito che termina con una specie di raglio), poi la sagoma fulmineamente si riporta all’interno del passaggio segreto che si chiude velocemente alle sue spalle.

Gautrais esce dal suo nascondiglio e chiama gli altri guardiani “lì…è uscito da lì il fantasma”,  il giorno seguente il commissario Menardier discute dell’accaduto con Bertrand  direttore del museo, purtroppo tutti sanno del vizietto  di Gautrais, “non si può dare troppo credito alle allucinazioni di un guardiano con il vizio di bere”,  commenta Bertrand e continua “quel sarcofago pesa più di due tonnellate, non c’è modo di sollevarlo è spostarlo in pochi secondi, temo che Gautrais sia venuto al lavoro dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo “.

Il guardiano sconsolato  e deluso per non essere stato creduto, torna alla solita vecchia taverna per farsi qualche bicchierino, lì ci trova BellegardeColette e Denise, i quali si dimostrano molto più disposti a credere al suo racconto, la notte seguente  i tre ragazzi decidono di tornare di nascosto all’interno del Louvre,  si celano nei pressi del sarcofago e aspettano con la speranza di vedere qualcosa d’insolito. La notte sembra trascorrere tranquilla, ad un certo punto però,  senza fare alcun rumore il sarcofago incomincia a sollevarsi e a spostarsi, i tre  giovani posso riscontrare che Gautrais aveva detto la verità, soprattutto non era  affatto ubriaco quando vide per la prima volta il sarcofago spostarsi. 

Riappare quella sagoma tenebrosa  che il guardiano vide la prima volta, in un punto più luminoso  della sala i tre possono  osservare una sagoma altissima coperta da un enorme manto nero il volto è  nascosto da un’orribile maschera satanica dalla quale esce il solito grugnito inquietante. All’improvviso la sagoma cambia forma, ora è rannicchiata come una belva feroce, un movimento fulmineo e scompare lungo il corridoio, i tre provano ad inseguirla, la ritrovano difronte alla statua di una divinità egizia, lì la sagoma riprende la posizione eretta poi  con voce tenebrosa pronuncia alcune parole, poi si sposta su altre statue, Colette inavvertitamente  urta un’oggetto il quale finisce per cadere, la strana creatura si gira di scatto e minacciosamente si dirige verso di lei, fortunatamente nel frattempo uno dei guardiani  ha  fatto scattare l’allarme, a questo punto la creatura si dilegua rapidamente e sparisce, Bellegarde  Colette  e Denise corrono velocemente verso il sarcofago e prima che questi si chiuda completamente riescono ad infilarsi nel vicolo segreto.

Scendono  lungo la lunga  scalinata e si ritrovano nelle fondamenta del museo, un labirinto di gallerie e corridoi dove i tre rischiano di perdersi, fortunatamente delle voci li attirano in una direzione bel precisa, una grande stanza, al centro un altare dove un sacerdote col il volto coperto da una maschera inquietante, sta eseguendo uno strano rito, dalla sua bocca escono frasi apparentemente senza senso,  attorno a lui altri sacerdoti mascherati rispondono  con  altre frasi incomprensibili,  poco lontano la strana creatura  che lentamente si sta adagiando all’interno di un particolare sarcofago.
Terminata la cerimonia il gruppo di sacerdoti esce attraverso una porta segreta e si incammina  lungo un profondo corridoio, poi la porta si chiude improvvisamente. “Ora siamo rimasti bloccati qui dentro con  il fantasma” esclama preoccupata Colette,  ma André non sembra curarsene più di tanto e si dirige verso il sarcofago. La giovane giornalista guarda terrorizzata l’orribile maschera, “dobbiamo trovare il modo di andarcene subito,  il fantasma si potrebbe risvegliare”,  ma lui non la sta a sentire “toglili quella orribile maschera” insiste lei, dietro  c’è pure Denise alquanto perplessa, “d’accordo, se questo ti può far calmare ora lo faccio” risponde Bellegarde, Colette  emette un urlo di spavento, quello che c’è sotto la maschera è anche peggio, un volto mummificato con due profondi buchi neri al posto degli occhi, “rimettigli la maschera” esclama sconsolata Denise, “Ora è completamente privo di vita…  deve essere quel  rito satanico a riportarlo in vita” afferma il ragazzo.  


Denise conferma “era il rito dei morti serve ad invocare il demone ed a riportare in vita le anime dannate” poi incomincia curiosare all’interno della stanza,  sulle pareti ci sono rappresentate figure inquietanti, scritture geroglifiche sparse un po’ da per tutto “sembra di essere all’interno di una tomba egiziana” esclama incuriosita Denise, in un punto scorge pure lo stemma dei Rosa Croce, tutto intorno varie statue rappresentanti demoni  “non c’è dubbio” esclama la ragazza “sono esponenti dell’antica Setta dei Rosa Croce”, la colpiscono alcuni geroglifici  disegnati  sul piedistallo di una scultura “queste scritte parlano di un antico papiro”   la ragazza  si tacita per qualche istante…  poi continua “ è un papiro dove c’è scritto il rito che apre le porte al maligno”.
Denise si avvicina al sarcofago e legge alcune scritte situate sul piedistallo “davvero incredibile questo è il corpo del sacerdote Kraam, deve aver subito un processo di mummificazione

Colette incomincia di nuovo ad agitarsi “questo posto mi mette i brividi, dobbiamo trovare il modo di andarcene da qui”, i tre si avvicinano alla porta segreta da dove è uscita la setta ed incominciano a cercare il modo di aprirla, “non c’è verso di aprirla” esclama sconsolato André dopo svariati tentativi, Colette dal canto suo continua con il suo lamentio che di attimo in attimo si trasforma sempre più in disperazione “moriremo qui dentro, non riusciremo più ad uscire da questo maledetto posto”,  la sua agitazione raggiunge il culmine quando senza rendersene conto appoggia la mano destra su una scultura posizionata lungo la parete “opss la porta si è aperta” esclama la ragazza, André e Denise si lanciano uno sguardo liberatorio, Colette ha smesso finalmente di lamentarsi.              
I tre giovani si avviano lungo un corridoio che dopo un lungo percorso si divide in diversi cunicoli simili a quelli di una piramide, raggiungono dopo alcuni tentativi una stanza, adagiati su delle teche ci sono le vesti rituali dei sacerdoti, poi André si addentra dentro l’ennesimo cunicolo seguito dalle due ragazze, all’improvviso il pavimento sotto di lui viene a mancare e precipita lungo una specie di scivolo scomparendo nel buio. Denise prova  a chiamarlo ma purtroppo il ragazzo sembra svanito nel nulla, alle due ragazze disperate non rimane che tornare indietro e cercare un’altra via d’uscita.

Finalmente dopo un lungo cammino (caratterizzato da qualche imprevisto…),  trovano quella che potrebbe sembrare la via d’uscita, una lunga scalinata che conduce ad una porta, l’oltrepassano e si ritrovano all’interno di una grande sala buia, in fondo c’è una porta socchiusa dalla quale si ode qualcuno parlare con voce rauca “appena Kraam troverà il papiro nascosto nel Louvre potremo celebrare il rito che darà pieno potere a Belfagor”, dalla fessura leggermente aperta intravedono  un gruppo di loschi individui parlottare all’interno di una grande biblioteca, piano piano tutti defluiscono dalla stanza,  Colette e Denise ne approfittano  per entrare a  curiosare.

Denise sembra essere particolarmente catturata da quello che si presenta davanti ai suoi occhi “qui c’è tutta la storia dei Rosa Croce ed anche di più” esclama con stupore, la sua attenzione ricade su di un libro antico rivestito in pelle scura deposto in un particolare scrigno, lo apre  “questo libro è scritto in antico egizio, è la lingua usata dagli antichi sacerdoti ” poi continua “parla del demone Belfagor e dei riti satanici celebrati da Kraam”.
Colette sembra un po’ meno catturata dagli antichi libri… “dobbiamo andarcene prima che ci scoprano” sussurra, ma Denise non sembra voler dargli ascolto “aspetta, qui c’è scritto qualcosa di interessante” e prosegue “qui si parla di due papiri nascosti all’interno del Louvre, uno contiene il  rito per aprire la porta degli inferi a Belfagor e l’altro viceversa  contiene il rito per potercelo rispedire”,  Colette sembra un po’ perplessa e sussurra  “magari c’è pure scritto dove sono nascosti”  “forse” risponde Denise  “qui c’è scritto che i due  papiri  sono nascosti  su due statue egizie esposte nel Louvre” “bene” risponde Coletteora direi che ce ne possiamo andare” ribatte con particolare fermezza. 
Un uomo entra improvvisamente, le due ragazze con uno scatto fulmineo si nascondono  dietro una grande scrivania, sembra non essersi accorto di nulla, raccoglie un oggetto dalla scrivania, poi con passo veloce e marcato  esce dalla stanza.

Denise che nella fretta ha portato con se sotto la scrivania  il libro antico si accorge di avere lasciato leggermente aperta l’anta dello scrigno  “se ne sarà accorto” chiede Coletteforse no” risponde Denise,  dopo un po’ nei paraggi sembra non esserci più nessuno, le due ragazze  devono trovare il modo di uscire senza essere viste, ma purtroppo vengono sopraffatte  da alcuni uomini armati vestiti con dei particolari costumi, dopo essere state interrogate vengono condotte nuovamente nei sotterranei del Louvre  e rinchiuse in una cella.

Nel frattempo André fortunatamente sopravvissuto alla rovinosa caduta, si ritrova immerso  nell’acqua  putrida di una fredda galleria, probabilmente una conduttura fognaria,   con grande difficoltà continua a spostarsi  senza trovare alcuna via di uscita… poi finalmente si imbatte una scala in ferro, senza indugiare vi si arrampica e raggiunge il piano superiore, difronte a se svariati cunicoli si diramano in varie direzioni, ne imbocca uno a caso…

Dopo diverse ore legate e rinchiuse nella cella, Colette e Denise vengono prelevate da due uomini vestiti di nero e condotte nella grande stanza dove molte ore prima i sacerdoti svolgevano il rito satanico, li vengono legate mani e piedi a due  tavoli di pietra “sarete sacrificate al signore del tenebre Belfagor così imparate  ficcare il naso in cose che non vi riguardano” poi i due  uomini se ne vanno, le ragazze provano a liberarsi in tutti i modi senza riuscirci.

Dopo circa un’ora  giungono i sacerdoti con i volti mascherati si dispongo uno al centro dietro l’altare e tutti gli altri in cerchio, si raccolgono in un silenzioso stato di meditazione,  dopo un po’ il sacerdote sull’altare da iniziano al rito. Dopo la pronuncia di alcune frasi il corpo di Kraam incomincia a prendere vita, dopo aver emesso  un gemito inquietante incomincia a sollevarsi dal sarcofago, i sacerdoti  concentrati sulla cerimonia non si accorgono della presenza di André che nel frattempo è riuscito a ritornare nella grande sala e di nascosto sta liberando le ragazze,  uno dei sacerdoti però alza lo sguardo ed avverte con un cenno il sacerdote sull’altare di quanto sta accadendo, quest’ultimo pronuncia  alcune parole verso  kraam, dopo qualche attimo il potere dello spirito demoniaco di Belfagor  si manifesta in Kraam, questi incomincia muoversi verso i tre giovani minacciosamente.



André, Colette e Denise escono in gran fretta dalla stanza attraverso la porta segreta ed incominciano a correre nel lungo corridoio, dietro di loro il grugnito minaccioso di Kraam si mischia ad uno strano raglio emesso dallo spirito di  Belfagor, cunicolo dopo cunicolo cercano di sfuggire quella che ad un tratto sembra essere diventata  un’unica bestia assetata di sangue, avvolte sembra più vicina avvolte più lontana, i tre ragazzi si trovano difronte a quella che sembra l’insperata via di salvezza,  una scalinata che porta ad una piccola porta, la salgono in tutta fretta ma purtroppo la porta non si apre, in tre provano a spingerla ripetutamente ma non c’è nulla da fare, poi all’improvviso dopo l’ennesimo colpo di spalla dato da Bellegarde  la porta miracolosamente si apre,  fortunatamente era solo bloccata, la oltrepassano e la richiudono velocemente con il catenaccio posto dal lato interno, dall’altra parte un rumore fortissimo ed il grugnito della bestia che nel frattempo li aveva quasi raggiunti.

Si ritrovano  in una piccola stanza del palazzo del Louvre, da lì attraverso un corridoio, si spostano nel grande salone delle divinità egizie, Denise e Colette invitano André a cercale assieme a loro le statue delle divinità egizie dove potrebbero essere nascosti i due papiri “Dobbiamo trovare i due papiri prima che kraam se ne impossessi, altrimenti poi Belfagor porterà a termine la profezia e aprirà la porta degli inferi” avverte Denise, le statue sono numerose  e non c’è tempo da perdere,  arriva pure il commissario Menardier con alcuni gendarmi, avvertito nel frattempo da GautraisUn gendarme si imbatte nella bestia che nel frattempo  è già salita attraverso l’altro passaggio, l’uomo prova a sparare diversi colpi di pistola, ma per fermare il demone ci vuole ben altro, al suo tocco il gendarme finisce  a terra mummificato, la creatura maligna  continua a spostarsi rapidamente  ad un certo punto  si ferma immobile difronte ad una divinità egizia, prende posizione eretta e  protraendo le mani  in avanti scaglia  un forte energia alla statua la quale esplode, all’interno trova il primo papiro e se ne impossessa, poi  si dirige verso il centro di un grande salone, Kraam (guidato dallo spirito di Belfagor), toglie il sigillo ed inizia ad aprire il papiro, ad André Colette e Denise non resta che spingere a terra più statue con la speranza di trovare quella contenete all’interno il secondo papiro.

La voce tenebrosa di Kraam incomincia a leggere il papiro in suo possesso,  tutto in torno trema ed incomincia a crollare, Belfagor ora è potentemente presente in Kraam, è  al centro del salone si apre una grande voragine da cui escono prima lampi e tuoni  poi bestie demoniache minacciose che incominciano ad assalire alcuni gendarmi.

Quando tutto sembra perduto, André rompe la statua giusta e trova il secondo papiro,  lo consegna a Denise che è l’unica persona presente in grado di leggerlo, la ragazza si arrampica su un sepolcro rialzato posto vicino al centro del salone srotola il papiro  e incomincia a leggere, pronuncia alcune  parole  che provocano  l’immediato arresto delle bestie uscite dalla voragine.

La ragazza continua la lettura, ma ad un certo punto si ferma “non riesco a leggere l’ultima parte” urla disperata la ragazza “sono geroglifici che non ho mai visto prima”  poi continua  “per poter chiudere completamente la porta degli inferi e fermare Belfagor  il papiro de essere letto interamente”,  ma quando tutto sembra compromesso una voce giunge da dietro “dallo a me finisco io di leggerlo” è Crovie il nonno di Denise miracolosamente giunto lì al momento giusto, la ragazza lancia il papiro  l’uomo nonostante l’anziana età lo afferra  al volo, lo apre e l’osserva per qualche istante, poi con voce ferma e sicura inizia la lettura dell’ultima parte fino alla fine.

Belfagor emana un verso assordante e abbandona il corpo mummificato di kraam che però non muore e si scaglia prima addosso ad un gendarme staccandogli la testa con un solo colpo, poi si dirige minaccioso verso Crovie,  eroicamente André  si intrapone tra i due e cerca di fermarlo. Denise urla “la setta, bisogna  fermare i sacerdoti della setta, sono loro che lo tengono in vita”,  Colette chiama  Menardier  ed i suoi gendarmi  e li guida verso l’accesso segreto, da lì li conduce fino alla sala dove i sacerdoti stanno ancora celebrando  il rito satanico. André stremato cerca come può di tener testa a Kraam, ma quest’ultimo afferra un statua e gliela sta per scagliare addosso…   nello stesso istante Menardier  spara e colpisce a morte il capo dei sacerdoti interrompendo bruscamente il rito, Kraam finalmente si ferma e muore,   nel frattempo la voragine sul pavimento del salone si sta richiudendo completamente.

Mentre Menardier e i suoi uomini finiscono di arrestare tutta la setta, Crovie abbraccia la nipote, André e Colette si guardano, sorridono e loro volta si abbracciano, Belfagor è stato fermato appena in tempo.



Belfagor ovvero Il fantasma del Louvre - sceneggiato

Belfagor ovvero Il fantasma del Louvre

Tutti coloro che negli anni '60 '70 erano bambini o ragazzi, non possono essersi dimenticati di Belfagor, il Fantasma del Louvre, sceneggiato trasmesso dalla Rai tra giugno e luglio del 1966, la sua ombra tenebrosa che vagava all'interno del museo del Louvre aveva letteralmente terrorizzato  tutti i bambini e ragazzi dell'epoca.


Lo sceneggiato è stato girato in Francia all'inizio degli anni '60, fu trasmesso su ORTF  per la prima   nel 1965 suddiviso in 4 puntate (seguite in media  da 10 milioni di telespettatori su 48 milioni di abitanti), in Italia dopo la prima messa in onda del 1966 seguirono numerose repliche l'ultima  risale alla fine degli anni '70, il numero delle puntate variava (per esigenze di palinsesto ), da 4 fino addirittura a 19 puntate di 15 minuti ognuna.


L'audience della prima messa in onda nel 1965 in Francia è risultata eccezionale: 10 milioni di telespettatori su 48 milioni di abitanti, il 40% dei quali possedevano un televisore.