BELFAGOR, il demone (trama ultima versione)
Parigi 1890, un guardiano sta effettuando il suo giro
di controllo all’interno del Museo del Louvre,
ad un tratto sente dei strani rumori provenire da una delle sale, con circospezione
si reca all’interno e vede una sagoma spostarsi nei pressi di una divinità
egizia, si avvicina alla statua per controllare da vicino, all’improvviso ode una specie di grugnito provenire alle sue
spalle, l’uomo si gira di scatto... Il suo sguardo è terrorizzato da quello che i suoi occhi
vedono...
Ad un tratto il suo volto e tutto il resto del suo corpo si mummificano
in un istante. Il suo cadavere viene scoperto la mattina seguente da
un’altro guardiano, del caso se ne occupa il commissario Menardier, il quale decide di imporre al direttore del museo ed ai
guardiani la massima segretezza su quanto accaduto “ finché non capiamo chi o che cosa lo abbia ridotto così è meglio
non avere stampa e curiosi tra i piedi” ribadisce deciso.
Gautrais, uno dei
guardiani purtroppo ha il vizietto di bere, mentre sorseggia l’ultimo
bicchierino in una locanda non lontano dal museo, leggermente brillo incomincia a sborbottare alcune frasi riguardanti un fantasma
presente all’interno del Louvre,
ciò finisce per attirare l’attenzione di un giovane ricercatore
universitario, André Bellegarde; questi
gli si avvicina e con la scusa di offrigli da bere lo incalza con alcune domande, “certo al guardiano Samuel il fantasma gli ha strappato l’anima, io ho
visto com’è stato ridotto… povero amico mio che fine ha fatto” , “di quale
fantasma stai parlando” insiste il
giovane ricercatore, “si… il fantasma del
Louvre” , tutto ad un tratto l’uomo si ricorda di quanto ordinato dal commissario
Menardier e si zittisce “sto parlando troppo, è meglio che me ne vado a casa”, ma una mano
femminile gli porge davanti allo sguardo l’ennesimo bicchierino “questo tuo racconto interessa pure a me”,
lei è Colette Bertrand, una giovane
giornalista alla ricerca del grande scoop che dia il grande slancio alla sua
carriera, l’uomo sussurra “io quel
demonio l’ho visto tempo fa da lontano,
ma non l’ho detto a nessuno, tanto al Louvre tutti dicono che sono un
ubriacone… nessuno mi avrebbe creduto”,
piano piano l’uomo rivela altri
dettagli, poi se ne va.
I due giovani
rimangono a parlare per un po’… poi Colette
chiede “che ne pensi”, “credo si sia
inventato tutto” risponde il ragazzo,
chiede ancora lei “anche la storia
del guardiano trovato ammazzato?” “certo,
si sarebbe saputo” risponde lui,
Colette lo guarda un po’
insospettita “già, deve essere per forza
come dici tu”, André saluta la
ragazza “devo andare, domani mi devo
alzare presto, magari ci si rivede da qualche parte” “certo” risponde lei.
La sera del giorno seguente
Il giovane Bellegarde poco prima della chiusura si reca al museo,
furbo e astuto trova il modo di nascondersi all’interno, vuole verificare di
persona se per davvero all’interno del Louvre
stia accadendo qualcosa di strano, la notte sembra trascorrere tranquilla…
ad un certo punto però si incominciano a
udire strani rumori provenire da vari punti del museo, come se qualcosa o
qualcuno si spostasse rapidamente da un
punto all’altro, il giovane è in apprensione, cerca di capirci qualcosa, ad un
tratto nel buio qualcuno gli afferra un braccio, emette un’urlo
semi strozzato di paura, fortunatamente non si tratta di un fantasma ma di Colette la quale lo ha seguito di nascosto “sei impazzita, mi vuoi far fare un infarto!”
esclama particolarmente stizzito André,
ne esce un breve diverbio tra i due interrotto solamente da altri rumori inquietanti, i due si dividono… in un’atmosfera molto inquietante Colette
si addentra in una grande sala, effettua ancora alcuni passi e si imbatte nel
cadavere di un’altro guardiano mummificato,
la ragazza impressionata chiama ripetutamente Bellegarde. Mentre sta osservando,
sente lo strano grugnito provenire da dietro, la ragazza si gira di
scatto, i suoi occhi vedono qualcosa di
orribile avventarsi su di lei, alza le mani in un gesto istintivo di
protezione e grida...
André corre in suo soccorso,
scatta l’allarme del museo e si accendono le luci, arrivano correndo altri guardiani e compare pure il commissario Manardier anche lui nascosto all’interno del Louvre alla ricerca di indizi utili alla soluzione del mistero. Colette fortunatamente è ancora viva, ma ha gli occhi sbarrati nel vuoto, sembra essere in una strana forma di ipnosi,
ad un tratto dalla sua bocca con una voce particolarmente inquietante escono
alcune parole apparentemente senza alcun
senso poi si addormenta, dopo un po’
rinviene ma non ricorda le parole
pronunciate ne di preciso da cosa sia stata aggredita.
Menardier dopo
aver rimproverato il due giovani per il rischio corso, li invita a non
intrufolarsi più all’interno del museo e di non parlare con nessuno di quanto
accaduto, Colette però minaccia di rivelare al giornale dove lavora quel che
sta accadendo nel Louvre, ne scaturisce una specie di tregua, i due giovani vengono
autorizzati ad indagare a loro rischio e pericolo con l’obbligo di riferire al
commissario qualsiasi scoperta dovessero effettuare.
Bellegarde è
rimasto colpito dalle parole apparentemente senza senso pronunciate da Colette dopo l’aggressione,
assieme alla giornalista decide di andare a trovare il suo amico Crovie Desroches , un anziano
professore universitario, esperto archeologo e conoscitore di lingue
antiche. L‘abitazione del professore (situata in una località poco
lontano da Parigi), sembra un vero e
proprio museo, egli si muove lentamente tra una miriade di vecchi oggetti
antichi rinvenuti in chissà quali luoghi lontani, probabile bottino delle sue
numerose ricerche archeologiche, la sua biblioteca è ricca di volumi di ogni
genere “libri antichi e testi sacri
scritti in varie lingue, raccolti in ogni parte del mondo” afferma il
vecchio professore con una certa soddisfazione.
Crovie va avanti
per circa un’ora a parlare ed a raccontare delle sue numerose ricerche
archeologiche, poi i due giovani
riferiscono quanto accaduto all’interno del Louvre, Bellegarde
ripete le parole pronunciate da Colette
la notte dell’aggressione, “è un
linguaggio di origini egiziane usato
nell’antichità durante alcuni riti satanici” ribadisce con sicurezza il
professore, per poter tradurre tutte le parole però si deve trovare la chiave “ io sono troppo vecchio e stanco per farlo,
ma mia nipote Denise è in
grado di farlo”, la ragazza abita con il nonno ed è anche lei appassionata di archeologia e lingue antiche.
Dopo una accurata
ricerca, Denise è in grado di rivelare la traduzione delle
parole pronunciate da Colette dopo l’aggressione “ è una
lingua che risale dall’antico Egitto, kraam darà potere a Belfagor , questa è la
traduzione delle parole pronunciate
dalla ragazza in stato di ipnosi”, “cos’è
Kraam e chi è Belfagor” chiede incuriosito André, risponde Denise “Belfagor è una divinità pagana
venerata nell’antichità da alcune popolazioni semite del Medio Oriente” poi la
ragazza continua “dalla chiesa cattolica
è sempre stato considerato un demone…
uno dei sette principi dell’inferno le sue origini risalgono alla notte
dei tempi, Kraam è il nome di un
potente sacerdote con poteri sopra naturali esistito molti secoli fa, una
specie di stregone”
Tra le sue braccia, Denise tiene un antico volume consumato dal tempo rinvenuto nella
fornitissima biblioteca del nonno “in
questo vecchio libro si parla di una antica setta chiamata Rosa Croce esistita intorno all’anno 1000 adoratrice del demone chiamato
Belfagor… erano dei sacerdoti dediti all’adulazione del demonio mediate riti tramandati dall’antico Egitto, tali riti prevedevano
sacrifici umani di una crudeltà inaudita”, continua la ragazza “ Kraam era il sacerdote più importante, attraverso
di lui Belfagor si manifestava
possedendo il suo corpo, durante la lettura di un antico papiro che avrebbe
dato pieno potere al demone in questa
terra, furono scoperti e uccisi da dei Cavaliere
Crociati inviati di nascosto dalla Santa Chiesa, Kraam capo della setta, subì il rito antico shoarak, gli furono strappati e bruciati, occhi
e cuore, poi il suo corpo fu gettato in una tomba e ricoperto di croci…
successivamente altri seguaci della Setta
Rosa Croce, lo disepellirono e lo nascosero in un luogo segreto… perché una
leggenda narra che sarebbe ritornato dall’inferno per vendicarsi, qui finisce il racconto”.
Colette
impressionata chiede “è possibile esistano ancora seguaci di
questa setta?” “certamente”
risponde Crovie presente anche lui
nella stanza, poi continua “alcune sette
si tramandano i loro segreti di secolo in secolo, ma dovete stare attenti le sette sono composte da persone
senza scrupoli, persone disposte a tutto
pur di difendere il loro segreto”, Denise
si mette a riflettere per alcuni secondi poi esclama “questa faccenda del Louvre mi incuriosisce , credo che verrò con voi
qualche giorno a Parigi”.
La notte del giorno dopo, durante il suo giro di controllo all’interno del museo, Gautrais nota qualcosa di strano… l’antico Sarcofago
di Ramses III, si alza di pochi centimetri dal pavimento ,
poi incomincia a girare svelando un passaggio segreto, l’uomo decide di
avvicinarsi per controllare cosa stia accadendo, si accorge che sotto al
sepolcro nascosta c’è una lunga scalinata che porta probabilmente nei
sotterranei sconosciuti del museo, scende qualche scalino poi si ferma, uno
strano rumore lo fa spaventare, l’uomo torna indietro e si nasconde dietro ad
una statua, il suo sguardo si pietrifica quando vede un’enorme sagoma nera
uscire dal passaggio segreto, essa si
sposta velocemente all’interno del museo da un punto all’altro come se stesse cercando qualcosa, emana il solito
strano verso inquietante (un grugnito che termina con una specie di raglio),
poi la sagoma fulmineamente si riporta all’interno del passaggio segreto che si
chiude velocemente alle sue spalle.
Gautrais esce dal
suo nascondiglio e chiama gli altri guardiani “lì…è uscito da lì il fantasma”, il giorno seguente il commissario Menardier discute dell’accaduto con Bertrand direttore del museo, purtroppo tutti sanno del
vizietto di Gautrais, “non si può dare
troppo credito alle allucinazioni di un guardiano con il vizio di bere”, commenta Bertrand
e continua “quel sarcofago pesa più di
due tonnellate, non c’è modo di sollevarlo è spostarlo in pochi secondi, temo
che Gautrais sia venuto al lavoro dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo
“.
Il guardiano sconsolato
e deluso per non essere stato creduto, torna alla solita vecchia taverna
per farsi qualche bicchierino, lì ci trova Bellegarde, Colette
e Denise, i quali si dimostrano
molto più disposti a credere al suo racconto, la notte seguente i tre ragazzi decidono di tornare di nascosto
all’interno del Louvre, si celano nei pressi del sarcofago e
aspettano con la speranza di vedere qualcosa d’insolito. La notte sembra trascorrere tranquilla, ad un certo punto
però, senza fare alcun rumore il
sarcofago incomincia a sollevarsi e a spostarsi, i tre giovani posso riscontrare che Gautrais aveva detto la verità,
soprattutto non era affatto ubriaco
quando vide per la prima volta il sarcofago spostarsi.
Riappare quella sagoma tenebrosa che il guardiano vide la prima volta, in un
punto più luminoso della sala i tre
possono osservare una sagoma altissima
coperta da un enorme manto nero il volto è
nascosto da un’orribile maschera satanica dalla quale esce il solito
grugnito inquietante. All’improvviso la sagoma cambia forma, ora è rannicchiata
come una belva feroce, un movimento fulmineo e scompare lungo il corridoio, i
tre provano ad inseguirla, la ritrovano difronte alla statua di una divinità
egizia, lì la sagoma riprende la posizione eretta poi con voce tenebrosa pronuncia alcune parole,
poi si sposta su altre statue, Colette
inavvertitamente urta un’oggetto il
quale finisce per cadere, la strana creatura si gira di scatto e
minacciosamente si dirige verso di lei, fortunatamente nel frattempo uno dei
guardiani ha fatto scattare l’allarme, a questo punto la
creatura si dilegua rapidamente e sparisce, Bellegarde Colette
e Denise corrono velocemente
verso il sarcofago e prima che questi si chiuda completamente riescono ad
infilarsi nel vicolo segreto.
Scendono lungo la
lunga scalinata e si ritrovano nelle
fondamenta del museo, un labirinto di gallerie e corridoi dove i tre rischiano
di perdersi, fortunatamente delle voci li attirano in una direzione bel
precisa, una grande stanza, al centro un altare dove un sacerdote col il volto
coperto da una maschera inquietante, sta eseguendo uno strano rito, dalla sua
bocca escono frasi apparentemente senza senso,
attorno a lui altri sacerdoti mascherati rispondono con
altre frasi incomprensibili, poco
lontano la strana creatura che
lentamente si sta adagiando all’interno di un particolare sarcofago.
Terminata la cerimonia il gruppo di sacerdoti esce
attraverso una porta segreta e si incammina lungo un profondo corridoio, poi la porta si
chiude improvvisamente. “Ora siamo rimasti
bloccati qui dentro con il fantasma”
esclama preoccupata Colette, ma André
non sembra curarsene più di tanto e si dirige verso il sarcofago. La giovane
giornalista guarda terrorizzata l’orribile maschera, “dobbiamo trovare il modo
di andarcene subito, il fantasma si
potrebbe risvegliare”, ma lui non la sta
a sentire “toglili quella orribile
maschera” insiste lei, dietro c’è
pure Denise alquanto perplessa, “d’accordo, se questo ti può far calmare ora
lo faccio” risponde Bellegarde, Colette
emette un urlo di spavento, quello che c’è sotto la maschera è anche
peggio, un volto mummificato con due profondi buchi neri al posto degli occhi,
“rimettigli la maschera” esclama
sconsolata Denise, “Ora è completamente privo di vita… deve essere quel rito satanico a riportarlo in vita”
afferma il ragazzo.
Denise conferma “era il rito dei morti serve ad invocare il
demone ed a riportare in vita le anime dannate” poi incomincia curiosare
all’interno della stanza, sulle pareti
ci sono rappresentate figure inquietanti, scritture geroglifiche sparse un po’
da per tutto “sembra di essere
all’interno di una tomba egiziana” esclama incuriosita Denise, in un punto scorge pure lo stemma dei Rosa Croce, tutto intorno varie statue rappresentanti demoni “non c’è
dubbio” esclama la ragazza “sono
esponenti dell’antica Setta dei Rosa Croce”, la colpiscono alcuni
geroglifici disegnati sul piedistallo di una scultura “queste
scritte parlano di un antico papiro” la
ragazza si tacita per qualche istante… poi continua “ è un papiro dove c’è scritto il rito che apre le porte al maligno”.
Denise si
avvicina al sarcofago e legge alcune scritte situate sul piedistallo “davvero incredibile questo è il corpo del
sacerdote Kraam, deve aver subito un
processo di mummificazione”
Colette
incomincia di nuovo ad agitarsi “questo
posto mi mette i brividi, dobbiamo trovare il modo di andarcene da qui”, i
tre si avvicinano alla porta segreta da dove è uscita la setta ed incominciano
a cercare il modo di aprirla, “non c’è
verso di aprirla” esclama sconsolato André
dopo svariati tentativi, Colette dal
canto suo continua con il suo lamentio che di attimo in attimo si trasforma
sempre più in disperazione “moriremo qui
dentro, non riusciremo più ad uscire da questo maledetto posto”, la sua agitazione raggiunge il culmine quando
senza rendersene conto appoggia la mano destra su una scultura posizionata
lungo la parete “opss la porta si è
aperta” esclama la ragazza, André
e Denise si lanciano uno sguardo
liberatorio, Colette ha smesso
finalmente di lamentarsi.
I tre giovani si avviano lungo un
corridoio che dopo un lungo percorso si divide in diversi cunicoli simili a
quelli di una piramide, raggiungono dopo alcuni tentativi una stanza, adagiati
su delle
teche ci sono le vesti rituali dei sacerdoti, poi André si addentra dentro l’ennesimo cunicolo seguito dalle due
ragazze, all’improvviso il pavimento sotto di lui viene a mancare e precipita
lungo una specie di scivolo scomparendo nel buio. Denise prova a chiamarlo ma
purtroppo il ragazzo sembra svanito nel nulla, alle due ragazze disperate non
rimane che tornare indietro e cercare un’altra via d’uscita.
Finalmente dopo un lungo cammino
(caratterizzato da qualche imprevisto…), trovano quella che potrebbe sembrare la via
d’uscita, una lunga scalinata che conduce ad una porta, l’oltrepassano e si
ritrovano all’interno di una grande sala buia, in fondo c’è una porta socchiusa
dalla quale si ode qualcuno parlare con voce rauca “appena Kraam troverà il
papiro nascosto nel Louvre potremo
celebrare il rito che darà pieno potere a Belfagor”,
dalla fessura leggermente aperta intravedono
un gruppo di loschi individui parlottare all’interno di una grande
biblioteca, piano piano tutti defluiscono dalla stanza, Colette
e Denise ne approfittano per entrare a
curiosare.
Denise sembra essere particolarmente catturata da quello che si
presenta davanti ai suoi occhi “qui c’è
tutta la storia dei Rosa Croce ed
anche di più” esclama con stupore, la sua attenzione ricade su di un libro
antico rivestito in pelle scura deposto in un particolare scrigno, lo apre “questo
libro è scritto in antico egizio, è la lingua usata dagli antichi sacerdoti
” poi continua “parla del demone Belfagor e dei riti satanici celebrati
da Kraam”.
Colette sembra
un po’ meno catturata dagli antichi libri… “dobbiamo
andarcene prima che ci scoprano” sussurra, ma Denise non sembra voler dargli ascolto “aspetta, qui c’è scritto qualcosa di interessante” e prosegue “qui si parla di due papiri nascosti all’interno
del Louvre, uno contiene il rito per
aprire la porta degli inferi a Belfagor
e l’altro viceversa contiene il rito per
potercelo rispedire”, Colette sembra un po’ perplessa e
sussurra “magari c’è pure scritto dove sono nascosti” “forse”
risponde Denise “qui
c’è scritto che i due papiri sono nascosti su due statue egizie esposte nel Louvre” “bene” risponde Colette “ora direi che ce ne
possiamo andare” ribatte con particolare fermezza.
Un uomo entra improvvisamente, le due ragazze con uno
scatto fulmineo si nascondono dietro una
grande scrivania, sembra non essersi accorto di nulla, raccoglie un oggetto dalla
scrivania, poi con passo veloce e marcato
esce dalla stanza.
Denise che
nella fretta ha portato con se sotto la scrivania il libro antico si accorge di avere lasciato
leggermente aperta l’anta dello scrigno “se ne
sarà accorto” chiede Colette “forse no” risponde Denise, dopo un po’ nei
paraggi sembra non esserci più nessuno, le due ragazze devono trovare il modo di uscire senza essere
viste, ma purtroppo vengono sopraffatte da alcuni uomini armati vestiti con dei
particolari costumi, dopo essere state interrogate vengono condotte nuovamente nei
sotterranei del Louvre e rinchiuse in una cella.
Nel frattempo André
fortunatamente sopravvissuto alla rovinosa caduta, si ritrova immerso nell’acqua
putrida di una fredda galleria, probabilmente una conduttura
fognaria, con grande difficoltà
continua a spostarsi senza trovare
alcuna via di uscita… poi finalmente si imbatte una scala in ferro, senza
indugiare vi si arrampica e raggiunge il piano superiore, difronte a se
svariati cunicoli si diramano in varie direzioni, ne imbocca uno a caso…
Dopo diverse ore legate e rinchiuse nella cella, Colette e Denise vengono prelevate da due uomini vestiti di nero e condotte
nella grande stanza dove molte ore prima i sacerdoti svolgevano il rito
satanico, li vengono legate mani e piedi a due
tavoli di pietra “sarete
sacrificate al signore del tenebre Belfagor
così imparate ficcare il naso in cose
che non vi riguardano” poi i due uomini se ne vanno, le ragazze provano a
liberarsi in tutti i modi senza riuscirci.
Dopo circa un’ora giungono i sacerdoti con i volti mascherati si
dispongo uno al centro dietro l’altare e tutti gli altri in cerchio, si
raccolgono in un silenzioso stato di meditazione, dopo un po’ il sacerdote sull’altare da iniziano
al rito. Dopo la pronuncia di alcune frasi il corpo di Kraam incomincia a prendere vita, dopo aver emesso un gemito inquietante incomincia a sollevarsi
dal sarcofago, i sacerdoti concentrati
sulla cerimonia non si accorgono della presenza di André che nel frattempo è riuscito a ritornare nella grande sala e
di nascosto sta liberando le ragazze,
uno dei sacerdoti però alza lo sguardo ed avverte con un cenno il
sacerdote sull’altare di quanto sta accadendo, quest’ultimo pronuncia alcune parole verso kraam,
dopo qualche attimo il potere dello spirito demoniaco di Belfagor si manifesta in Kraam, questi incomincia muoversi verso
i tre giovani minacciosamente.
André, Colette
e Denise escono in gran fretta dalla
stanza attraverso la porta segreta ed incominciano a correre nel lungo
corridoio, dietro di loro il grugnito minaccioso di Kraam si mischia ad uno strano raglio emesso dallo spirito di Belfagor,
cunicolo dopo cunicolo cercano di sfuggire quella che ad un tratto sembra
essere diventata un’unica bestia
assetata di sangue, avvolte sembra più vicina avvolte più lontana, i tre
ragazzi si trovano difronte a quella che sembra l’insperata via di salvezza, una scalinata che porta ad una piccola porta,
la salgono in tutta fretta ma purtroppo la porta non si apre, in tre provano a
spingerla ripetutamente ma non c’è nulla da fare, poi all’improvviso dopo
l’ennesimo colpo di spalla dato da Bellegarde
la porta miracolosamente si apre, fortunatamente era solo bloccata, la
oltrepassano e la richiudono velocemente con il catenaccio posto dal lato
interno, dall’altra parte un rumore fortissimo ed il grugnito della bestia che
nel frattempo li aveva quasi raggiunti.
Si ritrovano in
una piccola stanza del palazzo del Louvre,
da lì attraverso un corridoio, si spostano nel grande salone delle divinità
egizie, Denise e Colette invitano André a cercale assieme a loro le statue delle divinità egizie dove
potrebbero essere nascosti i due papiri “Dobbiamo trovare i due papiri prima
che kraam se ne impossessi,
altrimenti poi Belfagor porterà a
termine la profezia e aprirà la porta degli inferi” avverte Denise, le statue sono numerose e non c’è tempo da perdere, arriva pure il commissario Menardier con alcuni gendarmi,
avvertito nel frattempo da Gautrais. Un gendarme si imbatte nella bestia che nel frattempo è
già salita attraverso l’altro passaggio, l’uomo prova a sparare diversi colpi
di pistola, ma per fermare il demone ci vuole ben altro, al suo tocco il
gendarme finisce a terra mummificato, la
creatura maligna continua a spostarsi
rapidamente ad un certo punto si ferma immobile difronte ad una divinità
egizia, prende posizione eretta e protraendo le mani in avanti scaglia un forte energia alla statua la quale esplode,
all’interno trova il primo papiro e se ne impossessa, poi si dirige verso il centro di un grande salone,
Kraam (guidato dallo spirito di Belfagor), toglie il sigillo ed inizia
ad aprire il papiro, ad André Colette
e Denise non resta che spingere a
terra più statue con la speranza di trovare quella contenete all’interno il
secondo papiro.
La voce tenebrosa di
Kraam incomincia a leggere il papiro in suo possesso, tutto in torno trema ed incomincia a
crollare, Belfagor ora è potentemente
presente in Kraam, è al centro del salone si apre una grande
voragine da cui escono prima lampi e tuoni
poi bestie demoniache minacciose che incominciano ad assalire alcuni
gendarmi.
Quando tutto sembra perduto, André rompe la statua giusta e trova il secondo papiro, lo consegna a Denise che è l’unica persona presente in grado di leggerlo, la
ragazza si arrampica su un sepolcro rialzato posto vicino al centro del salone srotola
il papiro e incomincia a leggere,
pronuncia alcune parole che provocano l’immediato arresto delle bestie uscite dalla
voragine.
La ragazza continua la lettura, ma ad un certo punto si
ferma “non riesco a leggere l’ultima parte”
urla disperata la ragazza “sono
geroglifici che non ho mai visto prima” poi continua “per
poter chiudere completamente la porta degli inferi e fermare Belfagor il papiro de essere letto interamente”, ma quando tutto sembra compromesso una voce giunge
da dietro “dallo a me finisco io di
leggerlo” è Crovie il nonno di Denise miracolosamente giunto lì al
momento giusto, la ragazza lancia il papiro
l’uomo nonostante l’anziana età lo afferra al volo, lo apre e l’osserva per qualche
istante, poi con voce ferma e sicura inizia la lettura dell’ultima parte fino
alla fine.
Belfagor emana
un verso assordante e abbandona il corpo mummificato di kraam che però non muore e si scaglia prima addosso ad un gendarme
staccandogli la testa con un solo colpo, poi si dirige minaccioso verso Crovie, eroicamente André si intrapone tra i due
e cerca di fermarlo. Denise urla “la setta, bisogna fermare i sacerdoti della setta, sono loro che
lo tengono in vita”, Colette chiama Menardier ed i suoi gendarmi e li guida verso l’accesso segreto, da lì li conduce
fino alla sala dove i sacerdoti stanno ancora celebrando il rito satanico. André stremato
cerca come può di tener testa a Kraam,
ma quest’ultimo afferra un statua e gliela sta per scagliare addosso… nello stesso istante Menardier spara e colpisce a
morte il capo dei sacerdoti interrompendo bruscamente il rito, Kraam finalmente si ferma e muore, nel frattempo la voragine sul pavimento del
salone si sta richiudendo completamente.
Mentre Menardier
e i suoi uomini finiscono di arrestare tutta la setta, Crovie abbraccia la nipote, André
e Colette si guardano, sorridono
e loro volta si abbracciano, Belfagor
è stato fermato appena in tempo.